Il cambiamento climatico non è più una minaccia lontana: è una realtà che sta già trasformando profondamente l’agricoltura italiana. Lo sanno bene Vittorio Viora, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI Piemonte), e Andrea Bertalot, agronomo ed esperto in gestione delle risorse idriche, che hanno affrontato il tema in un incontro Cambiamenti climatici: come difendersi.
Un’agricoltura sempre più esposta
Negli ultimi anni, il settore agricolo è diventato uno dei più vulnerabili agli effetti del clima che cambia. Nel solo 2023, in Italia si sono verificati oltre 350 eventi climatici estremi, con danni ingenti. La regione Emilia-Romagna è stata duramente colpita da un’alluvione che ha causato 9 miliardi di euro di perdite, di cui appena 800 milioni coperti da assicurazioni. Anche il Piemonte ha vissuto una stagione meteorologica eccezionale: nel 2024 si è registrato un calo delle precipitazioni del 38% rispetto all’anno precedente. Un dato che si somma a una crescente frequenza di eventi estremi, come grandinate, siccità e alluvioni, con impatti devastanti sui territori agricoli e sulle infrastrutture già fragili.
Questi fenomeni non sono più eccezioni, ma segnali di un sistema climatico sempre più instabile.
L’acqua, una risorsa da ripensare
Quando si parla di clima e agricoltura, si torna sempre a un problema cruciale: quello dell’acqua e della gestione delle risorse idriche.
In Italia, solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuta, mentre il 95% degli invasi attualmente in funzione è destinato alla produzione idroelettrica. L’agricoltura resta in gran parte esclusa, con impianti irrigui inadeguati e norme – come quelle sul deflusso ecologico – difficilmente compatibili con il comportamento irregolare dei fiumi alpini.
Adattarsi al nuovo clima: le soluzioni possibili
Serve un cambio di passo, e gli strumenti per affrontare il problema esistono. Le strategie proposte da Viora e Bertalot puntano su un mix di innovazione, efficienza e pianificazione:
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Manutenzione delle reti idriche agricole, sia ordinaria che straordinaria
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Nuovi invasi multifunzionali per raccogliere e utilizzare l’acqua piovana
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Tecnologie per il risparmio idrico, come l’irrigazione di precisione
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Progetti di ricarica delle falde, già sperimentati con successo in regioni come il Friuli Venezia Giulia
AgriCat: una risposta e le sue difficoltà
Per rafforzare la resilienza del settore è stato istituito il fondo AgriCat, che coinvolge oltre 700.000 aziende agricole. L’obiettivo è ambizioso, ma le risorse a disposizione – 350 milioni di euro – sono ancora limitate, e non mancano difficoltà operative.
Per affrontare davvero l’emergenza climatica servono nuovi strumenti assicurativi, polizze più evolute e personalizzate, e soprattutto una governance condivisa tra pubblico e privato.